Era il 1775 quando Luigi XVI concesse l’autorizzazione per
produrre distillati a Carpeaux e Stival, due intraprendenti imprenditori
francesi che aprirono una distilleria con dodici alambicchi a Citadelle di
Dunkerque. Dopo diversi anni di indagini e ricerche, Alexandre Gabriel ha
scelto di far rivivere presso Maison Ferrand quello che era lo stile
artigianale del Gin di Citadelle, oggi prodotto a Cognac, seguendo le stesse
secolari tradizioni che da cinque generazioni vengono tramandate di mastro
distillatore in mastro distillatore.
È “rinato” in questa maniera il Gin Citadelle, prodotto in
piccoli alambicchi di rame, ricco negli aromi e unico nei sapori, distillato
lentamente e impreziosito da essenze ed erbe scrupolosamente selezionate. Unico
al mondo grazie al suo lento metodo di distillazione con la fiamma viva che
riscalda i piccoli pot still, non viene distillato tutto l’anno ma solo tra
marzo e novembre con un piccolo alambicco Charentais, di quelli in uso sin dal
‘700.
L’ALAMBICCO DI CITADELLE Gin Citadelle è prodotto oggi come nel 1775 in
un piccolo alambicco Charantais dalla capacità di 25 ettolitri utilizzato
solitamente per la produzione di cognac. Questo alambicco è costituito da una
caldaia riscaldata a fuoco vivo. Distillare tramite “naked flame” risulta
estremamente complesso richiedendo molta più attenzione e cautela; tuttavia
dona allo spirito una struttura molto particolare con una concentrazione di oli
essenziali altrimenti impossibile. La caldaia è sormontata da un capitello,
“chapiteau”, con la tipica forma a cipolla dove i vapori alzati dalla fiamma si
raccolgono per poi essere avviati al collo di cigno (più alto è, più neutro è
lo spirito prodotto), relativamente basso nel caso dell’alambicco utilizzato da
Citadelle e la cui curvatura e altezza determinano le caratteristiche proprie
del distillato. Da qui una serpentina prosegue attraverso un bacino refrigerato
che condensa i vapori.